Gnome disks non si avvia – (gnome-disks:5752): GNOME-Disks-ERROR **: …: Error getting udisks client: Timeout was reached

Talvolta può capitare che la comoda utility GNOME disks non si avvi.

gnome-disk-utility

Per controllare il tipo di errore conviene avviare il tool da terminale.
L’applicazione che è visualizzata in GNOME come Disks e che in genere è presente nel pacchetto
gnome-disk-utility
si avvia da terminale con

$ sudo gnome-disks

se l’errore visualizzato è Error getting udisks client


[ ~]$ sudo gnome-disks
(gnome-disks:5752): GNOME-Disks-ERROR **: 23:18:29.155: Error getting udisks client: Timeout was reached

si può risolvere riavviando il servizio udisks

sudo systemctl restart udisks2.service

lo status del servizio udisk con systemd
# sudo systemctl status udisks2.service

udisks2.service - Disk Manager
     Loaded: loaded (/usr/lib/systemd/system/udisks2.service; enabled; vendor preset: enabled)
     Active: active (running) since Sun 2022-04-10 23:36:52 CEST; 38min ago
       Docs: man:udisks(8)
   Main PID: 6312 (udisksd)
      Tasks: 5 (limit: 18421)      Memory: 3.1M
        CPU: 192ms
     CGroup: /system.slice/udisks2.service
             └─6312 /usr/libexec/udisks2/udisksd

Apr 10 23:36:52 fedora.fritz.box systemd[1]: Stopped Disk Manager.
Apr 10 23:36:52 fedora.fritz.box systemd[1]: Starting Disk Manager...
Apr 10 23:36:52 fedora.fritz.box udisksd[6312]: udisks daemon version 2.9.4 starting
Apr 10 23:36:52 fedora.fritz.box systemd[1]: Started Disk Manager.
Apr 10 23:36:52 fedora.fritz.box udisksd[6312]: Cleaning up mount point /run/media/maurizio/Volume (device 8:5 is not mounted)
Apr 10 23:36:52 fedora.fritz.box udisksd[6312]: Cleaning up mount point /run/media/maurizio/62D8A527D8A4FA85 (device 8:4 is not mounted)
Apr 10 23:36:52 fedora.fritz.box udisksd[6312]: Acquired the name org.freedesktop.UDisks2 on the system message bus

Risorse:

The following packages have unmet dependencies: – debian testing bookworm

Come “tradizione” il rilascio di una nuova versione di debian in questo caso la 11 bullseye ad agosto 2021 ha comportato l’inizio della gestazione della nuova versione la 12 codename bookworm. Per la bookworm non è prevista una data di rilascio tuttavia guardando al recente passato la gestazione potrebbe essere di un paio d’anni. In questo periodo come sempre la futura distribuzione stable nel suo stato di test sarà identificata dal nome di “versione” testing.

Inevitabilmente la versione testing può mostrare problematiche e instabilità che sono meno riscontrabili nella debian stable. Un problema è quello delle dipendenze dei pacchetti che potrebbe bloccare l’aggiornamento del sistema ad es:

...
...
Some packages could not be installed. This may mean that you have requested an impossible situation or if you are using the unstable distribution that some required packages have no
t yet been created or been moved out of Incoming.
The following information may help to resolve the situation: The following packages have unmet dependencies: libwacom9 : Depends: libwacom-common (= 2.1.0-2) but 1.12-1 is to be installed E: Broken packages #
 

In queste situazioni viene in soccorso la comoda opzione dist-upgrade di apt .

sudo apt dist-upgrade

A differenza di apt upgrade che aggiorna tutti i pacchetti all’ultima versione disponibile a patto che non dipenda da un pacchetto non installato apt dist-upgrade aggiorna risolvendo le dipendenze e installando il pacchetto che non era installato.
L’errore evidenziato viene pertanto risolto con

# apt dist-upgrade
root@maurizio-minipcpn50:/home/maurizio# apt dist-upgrade
Reading package lists... Done
Building dependency tree... Done
Reading state information... Done
Calculating upgrade... Done
The following NEW packages will be installed:
  exfatprogs fcitx-module-quickphrase-editor5 gcc-12-base
...
...

E’ bene precisare che questo soluzione potrebbe portare ad un sistema un po’ meno “stable” un po’ meno pulito. Ma visto che si sta usando la testing questa è una situazione un po’ inevitabile.

Risorse:

Sodimm Apple DDR4-2400 MHz 32GB benchmark

Ho acquistato su Amazon warehouse ad ottimo prezzo, circa 110€, delle memorie 32GB di sodimm DDR4-2400 MHz marcate Apple . Il prodotto marcato Apple in realta è realizzato da micron. Il prezzo base ad oggi è francamente spropositato tra le 600/800€. Ho acquistato la versione warehouse perchè oramai questo tipo di prodotti ha una garanzia a vita.

I dati tecnici dei moduli ricevuti:
MTA16ATF2G64HZ-2G3B2 Micron 16GB PC4-19200 DDR4-2400MHz
non-ECC Unbuffered CL17 260-Pin SoDimm 1.2V Dual Rank Memory Module

MTA16ATF2G64HZ-2G3B2 Micron 16GB PC4-19200 DDR4-2400MHz

Questi moduli venduti per specifici prodotti Apple in realtà sono memorie non-ECC unbuffered standard e possono essere usati tranquillamente anche in dispositivi non Apple come nuc, minipc e portatili senza particolari problemi.

Di seguito un po’ di benchmark che evidenziano le buone performance delle memorie.
Evidenzio che in genere il passaggio da memorie con frequenza 2400MHz a 2666MHz non cambi sostanzialmente le performance. Anzi allargando un po’ il ragionamento si può affermare che nell’uso normale e anche nei giochi il passaggio a frequenze di 2900MHz e 3200Mhz non cambia molto le performance del computer. Le differenze si notano di più nel settore della multimedialità ad esempio la generazione di un video può passare da 20′ a 2400Mhz a poco più di 18′ a 3200Mhz.

Quello che invece ovviamente incide in maniera più significativa sulle performace è l’utilizzo della modalità dual channel piuttosto che quella single channel.

Benchmarks MTA16ATF2G64HZ-2G3B2


Per i benchamarks è stato utilizzato un ASUS PN con AMD Ryzen 3 4300U
In linux i testi sono stati effettuti con phoronix:

phoronix-test-suite benchmark ramspeed

il test della durata di circa 1h riporta i seguenti risultati:
1) In modalità single channel( un solo modulo da 16GB ) 15152-15087 phoronix ramspeed benchmark

This image has an empty alt attribute; its file name is image-1.png

2) In modalità dual channel( due moduli da 16GB ) 19416-19171 phoronix ramspeed benchmark

MTA16ATF2G64HZ-2G3B2 Phoronix ram speed benchmark


PASSMARK – Memory mark in windows
Considero quello passmark un test indicativo ma giusto per presentare le perfornace della macchina utilizzata l’ASUS PN-50.

Risorse:

Asus Zenscreen MB16AMT, Monitor portatile Touch con supporto Display Link e Batteria

Cercavo un monitor touch portatile di dimensioni un po’ generose da utilizzare anche per leggere spartiti. Il display 13.3 (FullHD) del mio ottimo Fujitsu 2 in 1 mi risultava piccolo… gli anni passano 😁 Quindi ho optato per l’ASUS MB16AMT da 15,6 pollici un touch dotato anche di batteria . Il monitor è tecnologicamente avanzato però migliorabile nelle funzionalità e poi perchè non mettere una seconda porta usb …

Il primo punto positivo da evidenziare è la presenza della tecnologia Display Link, che consente di utilizzarlo anche con una porta USB 3.0 type A tradizionale. Vale a dire che, con un solo cavo, si ha sia video che funzione touch, non serve utilizzare la porta micro HDMI e ovviamente lo stesso cavo permette, contemporaneamente, di ricaricare anche la batteria del monitor. Insomma, banalizzando, la tecnologia Display Link consente di avere le funzionalità tipiche della Display Port Alt Mode anche sulle porte USB 3.0 di vecchia generazione. Ovviamente, poichè la banda passante è inferiore, la qualità video ne potrebbe risentire. Comunque lo sto usando da diversi mesi e sono più che soddisfatto di questa possibilità che mi consente di collegarlo anche a portatili un po’ datati oppure come secondo schermo ad un pc tradizionale con sole porte USB A.

La modalità Display Link è disponibile anche su distribuzioni Linux (Ubuntu,…). Tuttavia, da linuxiano, purtroppo devo ammettere che l’accoppiata driver e software è più efficace e funzionale su Windows.

Touch

Il touch funziona bene. Ricapitolando, sono 3 le modalità disponibili:

  1. un solo cavo usando la Display Port Alt Mode: video, touch e ricarica disponibili (porte di tipo type C)
  2. un solo cavo usando la modalità Display Link: video, touch e ricarica disponibili (porta type-C monitor e USB type A su pc).
  3. due cavi porta microHDMI per il video e porta USB type-C collegata al pc per il touch

Porte: microHDMi – type-C

Display Port Alt Mode

Sulla modalità Display Port Alt Mode non mi dilungo perchè è quella tipica dei monitor portatili. Sottolineo, però, che in questo caso consente di trasformare uno smartphone in un tablet gigante (15,6″) 😁 I risultati migliori con dispositivi Samsung e Huawei/Honor con Type-C, i cui top di gamma da anni supportano il DP Alt Mode.

Nel video allegato sono evidenziate:
– due connessioni Display Link a portatile
– due connessioni Display Port Alt Mode: 1) a smartphone con Modalità Desktop Huawei, 2) Ipad Pro.
– menu OSD,
– Display Widget
– funzionalità touch, ….
I cavi utilizzati variano. Non ho utilizzato necessariamente la cavetteria in dotazione…

ZenScreen MB16AMT – Display link, DP Alt Mode, OSD, Display Widget

Display

La qualità del video non è eccezionale. Probabilmente anche conseguenza della funzione touch. Il display opaco migliora un po’ la qualità del video non eccezionale. Purtroppo per la lettura degli spartiti i 15,6 pollici FullHD non consentono neanche di avvicinarsi ad un ipad pro 12,9 con i suoi 2048 x 2732 pixel.

Batteria

Per le mie esigenze, la batteria non ha una grande durata (dichiarato 4 ore al 50% di luminosità). Quindi se si aumenta la luminosità l’autonomia diminuisce. E se si utilizza la ricarica da laptop attiva, il monitor risulta piuttosto famelico. Ancora una volta per leggere spartiti come autonomia non ci siamo.

Molto, molto discutibile l’assenza di una seconda porta USB per la ricarica. Grazie ad una power bank si sarebbe potuta avere grande usabilità per tempi decisamente prolungati anche in assenza di rete elettrica. È vero che una power bank può essere collegata alla porta type-C ma in questo modo si perde la funzione touch. Per me incomprensibile questa scelta considerato il costo del dispositivo…

Menu OSD

Costruzione – Ergonomia – Menu OSD

Qualità costruttiva più che buona.
La disposizione delle porte favorisce l’utilizzo verticale.
Adeguate le modalità di posizionamento grazie alla custodia magnetica. La custodia magnetica è comoda e di buona qualità.
Menu OSD fatto bene anche se un po’ scomodo, troppo piccolo, richiede dita molto sensibili. Agendo in velocità è facile sbagliare selezione.

Display Widget

Il software di gestione del dispositivo (“Display Widget”) comodo e funzionale consentirebbe anche il riconoscimento della rotazione automatica (spesso…)

Audio
Ci sarebbero anche le casse acustiche, ma non mi esprimo perché non le uso. Ovviamente manca i jack audio.

Criticità

Qualche problemino con lo standby. Potrebbe essere necessario armeggiare per riattivare la connessione cioè anche togliere e reinserire il cavo 😊

Nel video allegato sono evidenziate due connessioni Display Link a portatile e due connessioni Display Port Alt Mode: 1) a smartphone con Modalità Desktop Huawei, 2) Ipad Pro.
I cavi utilizzati variano. Non ho utilizzato necessariamente la cavetteria in dotazione…

Conclusioni

Come scritto nel titolo dispositivo tecnologicamente avanzato (display link, touch, batteria, … ) e flessibile. Purtroppo assolutamente migliorabile nelle funzionalità anche considerato il costo di partenza piuttosto elevato: prezzo oltre i 400€.
Purtroppo per leggere spartiti direi che alla mia età nonostante le dimensioni generose no è il massimo. Sia per la qualità schermo che per la durata della batteria. Come schermo portatile generalista invece può essere anche considerato.
Ritorno ancora sulla discutibile l’assenza di una seconda porta USB per la ricarica. Considerato che può essere collegato ad uno smarphone non è accettabile dover scegliere tra touch o ricarica.
Per me incomprensibile questa scelta.
Per superare questo limite l’unica soluzione al momento percorribile è dotarsi di una power bank power delivery con adeguato hub.

Risorse:

IIyama Prolite T2253MTS – Monitor optical touch.

Lo Iiyama T2253MTS optical touch è un monitor touch basico ( 2 tocchi) da 21,5″ con un buon angolo di rotazione orizzontale .

IIyama Prolite T2253MTS
IIyama Prolite T2253MTS


Touch

Trattandosi di un optical touch, utilizza videocamere per individuare gli eventi e non necessita del tocco dello schermo.

Attenzione trattandosi di modalità tattile ottica è sconsigliato l’uso di solventi, detergenti e spray che potrebbero daneggiare i riflettori.
Anche se sono disponibili 2 soli tocchi sono soddisfatto della parte touch che funziona anche su Linux e Raspberry.

Per quanto riguarda la visione la qualità di questo FullHD da 21.5″ è abbastanza buona per un monitor touch con pannello TNT. Buono anche il tempo di risposta direi abbastanza veloce.

Connessioni

Le connessioni presenti sono quelle classiche HDMI, DVI-D e VGA.
Comodo l’hub USB 2.0 per tastiera e mouse.

Per i miei utilizzi ho proprio gradito la possibilità di rotazione orizzontale da 3° a 73°.


La struttura del basamento consente anche un buon posizionamento dei cavi.
Dispositivo comodo per chioschi semplici,…

Aspetti meno positivi
Purtroppo il display è piuttosto riflettente. Avrei preferito un trattamento opaco. Se si usano pc veloci con multi boot si potrebbe riscontrare talvolta un po’ di ritardo nell’ aggangio del segnale video che potrebbe non agevolare le scelte di avvio.

Costruzione – Ergonomia – Menu OSD – Audio

Qualità costruttiva più che buona.
Il menu OSD piuttosto completo e funzionale presenta i comandi a sfioramento in basso a destra.

Montaggio VESA Standard 100mmx100mm

Consumi tipici 18W ( classe A ).

Ci sono anche le casse acustiche 2W x 2 (stereo). Presente il connettore cuffie e un jack audio IN.

Risorse

W: Possible missing firmware /lib/firmware/rtl_nic/rtl8125b-2.fw for module r8169 – debian testing bullseye

Tra le caratteristiche peculiari di Debian è l’utilizzo del software libero. Il sofware  incluso nel repository main infatti deve essere conforme alle specifiche DFSG (Debian Free Software Guidelines).  Questo  ha comportato che a partire dalla versione Squeeze  ( Debian 6 ) il firmware non libero ( in genere non aderente alla DFSG )  è stato eliminato dal kernel  e disponibile in pacchetti specifici.  Che sarà cura dell’utente finale installare.

Da questo consegue che gli utenti debian si devono familiarizzare con il messaggio

Possible missing firmware /lib/firmware/....

nello specifico,  in debian testing bullseys (11) :

W: Possible missing firmware /lib/firmware/rtl_nic/rtl8125b-2.fw for module r8169 -

Nell’esempio si viene informati  della possibile mancanza del firmware per la scheda di rete realtek.  Il firmware evidenziato come mancante è presente nel pacchetto firmware-realtek repository non-free.

In generale per individuare le periferiche presenti nel sistema per le quali  potrebbe mancare il firmware specifico si posso utilizzare i seguenti comandi

#   dmesg | grep -Ei "firmware|fw"

oppure

# update-initramfs -u -k all
# update-initramfs -u -k all
...
update-initramfs: Generating /boot/initrd.img-5.10.0-3-amd64
W: Possible missing firmware /lib/firmware/rtl_nic/rtl8125b-2.fw for module r8169
...

Talvolta potrebbe essere utile controllare il contenuto della cartella firmware-missing  in cui sono presenti  informazioni sul firmware mancante

# ls /run/udev/firmware-missing/

Per ricercare il pacchetto con il firmware in debian testing si devono dapprima inserire i repository contrib e non-free in /etc/apt/sources.list

# vi /etc/apt/sources.list
o
# nano/etc/apt/sources.list

la riga

deb http://ftp.it.debian.org/debian/ testing main

diventerà

deb http://ftp.it.debian.org/debian/ testing main contrib non-free

Si può aggiungere la riga con  i nuovi repository direttamente da terminale con

# echo "deb http://ftp.it.debian.org/debian/ testing contrib non-free" | tee -a /etc/apt/sources.list

Adesso il pacchetto con il firmware può essere cercato con il comando

apt search

nel caso dell’esempio serve il firmware rtl8168e-3.fw  quindi dopo l’update per l’aggiunta dei nuovi repository cercheremo

# apt update && apt search rtl8125b-2.fw
...
...
Sorting... Done
Full Text Search... Done
firmware-realtek/testing,now 20201218-1 all [upgradable from: 20190114-1]
  Binary firmware for Realtek wired/wifi/BT adapters

quindi per installare il pacchetto al solito

# apt install firmware-realtek
# apt install firmware-realtek
...
...
The following packages will be upgraded:
firmware-realtek
...
Get:1 http://deb.debian.org/debian testing/non-free amd64 firmware-realtek all 20201218-3 [746 kB]
Fetched 746 kB in 0s (1.832 kB/s) 
...
...

The following packages will be upgraded:
firmware-realtek

per verificare

# update-initramfs -u -k all

Risorse:

Attivare servizio voce. Impostazione VoIP con provider TIM modem Fritz!Box 7590 o Fritz!Box 7530

Di seguito il modo più rapido ad oggi maggio 2020 per avere attivo anche il servizio voce cioè per configurare il servizio di telefonia linea FTTC o VDSL profilo 35b o e-VDSL da 200Mbps nel FRITZ!Box 7590 e nel FRITZ!Box 7530 con l’operatore TIM.

Come si può leggere servono la SIP Key da inserire nel campo Password SIP e il server proxy da inserire nel campo “Server Proxy

Ecco le indicazioni

This image has an empty alt attribute; its file name is fritz_7590_configurare-la-telefonia-nel-fritzbox.jpg

Procedere cliccando sul menu Telefonia a sinistra
– “Telefonia” su “Propri Numeri
– sul pulsante “Nuovo Numero” in basso a destra

Telefonia – Propri numeri – Nuovo Numero


– “Nuovo VoIP” e Avanti si ottiene la maschera seguente che deve essere compilata scegliendo Provider di Telefonia TIM
Il “Numero VoIP” non è un problema è il proprio numero di telefono preceduto dal prefisso internazionale 39.
Il “Nome utente SIP” non è un problema è sempre il numero di telefono preceduto da +39.

Purtroppo servono la SIP Key da inserire nel campo “Password SIP” e il server proxy da inserire nel campo “Server Proxy“.

This image has an empty alt attribute; its file name is fritz_7590_telefonia_propri_numeri_registrare-i-numeri-voip.jpg

Googlando ho visto che il modo più agevole per scoprire la Sip Key e il server proxy TIM si ha utilizzando l’App TIM Telefono   https://community.tim.it/t5/MODEM-ROUTER/Sip-key/td-p/80852

Più in dettaglio esistono diverse App TIM, ad esempio myTIM, TIMModem, scaricare la TIM Telefono

Si installa e configura l’App Telefono.
Quindi click su numero e si ottiene dettaglio numero

Ecco il Dettaglio numero a destra click su Parametri VoIP e sarà possibile accedere ai parametri VoIP visibili nell’immagine di sinistra.

Nel campo Password SIP dobbiamo inserire l’Authentication Password chiamata anhe la SIP Key. Il Server Proxy è il SIP Outbound Proxy

Ci sarebbe un altra possibilità per avere questi dati ma non so valutare i tempi.
Nella area riservata Mytim c’è una sezione per richiedere i parametri per la configurazione del VOIP con altri modem non Tim.

l’assistenza avm ha una pagina che chiarisce come configurare la telefonia nel FRITZ!Box con l’operatore TIM https://it.avm.de/assistenza/libera-scelta-del-router/telecom/

In questa pagina le informazioni fornite per Connessione Fibra FTTC non risolvono il problema della fonia
https://assistenzatecnica.tim.it/at/Internet_privati/modem_generico#604002

Risorse:

Nota di colore:

Di seguito la mia “dissavventura” con TIM a seguito dell’upgrade dall’ ADSL con banda da 13 Mbps a VDLS con profilo 35b praticamente una fibra FTTC a 200Mbps che mi hanno portato a scrivere il post con le impostazioni da utilizzare per avere attivo anche il servizio voce.

Tutto inizia circa 10 giorni fa quando scopro che finalmente anche nel mio comune è disponibile la banda VDSL nella mia zona a ben 200Mbps. Mi premuro subito di richiedere l’upgrade concordando con una gentilissima operatrice del 187 le data di contatto con un tecnico per verificare la compatibilità dei miei dispositivi e in caso di esito positivo l’upgrade il giorno dopo. L’operatrice del 187 gentilissima .

Ovviamente all’italiana non succede nulla di quanto concordato e mi arriva una telefonata che un tecnico sta per upgradare la mia linea. Chiedo di essere richiamato dal tecnico dopo 5 minuti che mi posiziono vicino al modem router AVM Fritz!Box 7590. In 5 minuti sono vicino al modem e dentro al programma di configurazione del modem-router.
Con mia sorpresa noto che l’upgrade è già attivo.

Con internet si viaggia veloci gli speed test confermano quanto di vede nel immagine.
Purtroppo adesso inizia un piccolo calvario perchè TIM non ha pensato di fornirmi i dati, i parametri per la configurazione del VoIP.
Il modem non è stato preso da TIM. Perchè nei precedenti 5 anni ho messo le mani su 4 modem forniti da Telecom/TIM a me e parenti e 3 di questi sono risultati di pessima qualità, praticamente non funzionanti, per amissione degli stessi tecnici TIM venuti in sopraluogo.

Per poter utilizzare la fonia è necessario compilare la già citata schermata che segue:

Chiamo il 187 mi comunicano che verrò chiamato da un tecnico.

Nel frattempo invio segnalazione su chat facebook TIM in passato ho risolto più problemi usando la chat facebook di TIM che il 187.
https://www.facebook.com/TimOfficialPage

Questi infatti abbastanza velocemente mi mandano un link alla pagina

Si tratta di un link che già conoscevo e che non contiene i dettagli di configurazone del servizio voce di tipo VoIP.

Googlando trovo sulla comunity di TIM come fare per ottenere istantaneamente le password necessarie per compilare il form sopra riportato. https://community.tim.it/t5/MODEM-ROUTER/modem-router-fritz-box-7590-fttc-libero-e-Fritz-Phone-parametri/m-p/69697#

Nel frattempo mi chiama il tecnico TIM faccio presente che non va il servizio voce e avrei bisogno di alcuni dati per configurare il modem.
Il tecnico mi chiede se è un modem TIM dico che non è stato acquistato da TIM per loro il modem si deve autoconfigurare diversamente devo accettare l’assistenza tecnica a pagamento.
Faccio presente che ai commerciali alla richiesta di upgrade avevo già evidenziato che disponevo di modem compatibile …
Metto giù il telefono piuttosto irritato .

Googlando un po’ ho trovato anche questo link su ilsoftware che difatto anticipava quanto trovato nella community TIM
https://www.ilsoftware.it/articoli.asp?tag=Parametri-VoIP-TIM-disponibili-anche-sull-app-Telefono-ecco-come-recuperarli_18401

Risorse:

Come determinare l’Harware del pc in Linux – Programmi ad interfaccia grafica

Linux mette a disposizione diversi strumenti per conoscere i dispositivi hardware presenti in un computer. Anche se il terminale la fa da padrone esistono alcuni strumenti ad interfaccia grafica che consentono di ottenere queste informazioni in modo decisamente più amichevole.

Per un elenco dei programmi e dei comandi da terminale che consentono di determinare l’hardware di un computer si può fare riferimento alla pagina del blog: Come determinare l’hardware del pc – linux

Per quanto riguarda i sofware ad interfaccia grafica hardinfo è probabilmente il programma di riferimento per quanto attiene alle informazioni di un sistema linux .
In XFCE è disponibile in System alla voce System Profile and Benchmark.

hardinfo – System Profiler and Benchmark

In fondo al post informazione aggiuntive su questo storico applicativo.
Esistono comunque anche altri applicativi interessanti che gli utenti meno smaliziati potranno utilizzare ed apprezzare per determinare e controllare l’hardware del sistema in un pc/notebook linux. Fra tutti Cpu-X se non altro perchè cerca di essere l’equivalente su linux del noto programma gratuito windows CPU-X di CpuID .

CPU-X

CPU-X come detto vuole essere una trasposizione per linux del noto CPU-Z. CPU-Z è un software aggiornato di frequente per far fronte al rilascio di nuovi processori che oltre ad informazioni dettagliate sulla cpu, fornisce informazioni su chipset, motherboard, memoria e anche una sezione di benchmark. Il look essenziale è invariato da anni. Di sequito di seguito un confronto dei dati forniti dai due programmi quello per windows 10 CPU-Z ver 1.9.1.0 e CPU-Z per linux vers 3.2.4. I due programmi sono stati fatti girare sullo stesso pc quello descritto nel post X79-P3 – una motherboard X79 completa ben riconosciuta da Debian 10.xx
Per precisione la versione linux utilizza è la debian-testing 10.x.
Come si può notare il sistema dei tab e analogo le informazioni disponibili non sono proprio le stesse. Ovviamente vista la sua lunga storia CPU-Z è più completo e ricco di informazioni. Comunque anche CPU-X come il suo omologo è in grado di estrarre le informazioni in tempo reale adifferenza di hardinfo. In conclusione CPU-X é un programma che si fa apprezzare perchè ci sono molti dati direi che sono abbastanza coerenti con il suo omologo, i sistem di benchmark è come si può notare nelle immagini in fondo sono diversi.

Per installare l’ultima versione la 3.2.4 di CPU-X che è ospitato in github si può fare riferimento alla pagina

https://github.com/X0rg/CPU-X/releases/tag/v3.2.4

in debian 10 conviene utilizzare la versione portable che può essere scaricata con

$ wget https://github.com/X0rg/CPU-X/releases/download/v3.2.4/CPU-X_v3.2.4_portable.tar.gz

decompressa al solito con

$ tar xzvf CPU-X_v3.2.4_portable.tar.gz

quindi avviare CPU-X con

$ cd CPU-X_v3.2.4_portable  
$ sudo ./CPU-X_v3.2.4_portable.linux64

Per installare CPU-Z in debian testing è sufficiente digitare da terminale

$ sudo apt install cpu-z

La versione corrente di CPU-X la 3.2.4 è del gennaio 2019.
Conviene in genere avviare la versione CPU-X ( Root ) che è disponibile nel menu System di XFCE

Status Pilatus

StatusPilatus è una interessante applicazione open source ad interfaccia grafica. Multipiattaforma è disponibile infatti per mac e win ha un look moderno. E’ in grado di fornire una visione d’insieme del sistema. I dati sui singoli componenti sono piuttosto essenziali mentre è privilegiata la parte relativa al monitoraggio. Applicativo è alla versione 0.5.0 merita comunque di essere provato e mostra interessanti spazi di sviluppo. La pagina per il download è https://github.com/PilatusDevs/StatusPilatus/releases/tag/0.5.0

In debian può essere agevolmente installata scaricando il pacchetto specifico di circa 60MB

wget https://github.com/PilatusDevs/StatusPilatus/releases/download/0.5.0/StatusPilatus_0.5.0_amd64.deb

installazione al solito con

sudo dpkg -i StatusPilatus_0.5.0_amd64.deb

se dovessero mancare pacchetti risovere digitando

$ apt -f install

avvio da terminale con

statuspilatus

in xfce4 si va a posizionare nel menu Office. Situazione un po ‘ stravagente …

Hardinfo

L’ immagine di seguito è uno screenshot di più di 5 anni fa. Questo evidenzia come l’organizazione di questo programma non sia sostanzialmente cambiata nel tempo. La versione disponibile infatti è la 0.6 alpha che risale a qualche anno. Le informazioni in diverse sezioni più complete dei programmi citati in precedenza. Tuttavia ad esempio quelle relative al processore non sono aggiornate in tempo reale come avviene in CPU-X così da consentire di ottimizzare le prestazioni o diagnosticare problemi.

Hardinfo computer summary

Per installare System Profile e BenchMark da terminale si digita:

$ sudo apt install hardinfo 

Per avviarlo da terminale si digita il nome originale preferibilmente utlizzando l’utente root così da avere più informazioni

$ sudo hardinfo

Anche la sezione benchmark di hardinfo è più ricca la sezione.
Comunque in linux sono presenti diversi applicativi specifici completi per avere benchmark completi ad esempio Phoronix Test Suite – rilasciata la versione 9.0 – la piattaforma di test e benchmarking per linux e applicativi per informazioni in tempo reale del sistema sia da terminale che grafiche.

Risorse:

X79-P3 – una motherboard X79 completa ben riconosciuta da Debian 10.xx

Ancora un post dedicato alla realizzazione di una macchina debian linux con motherboard x79. La scheda è la versione con connettore verdi della Jingsha X79 – P3. Rilasciata nella primavera estate del 2019 la P3 è una delle più avanzate X79 cinesi attualmente disponibili.

Oltre alla modalità quad channel per l’accesso alla memoria ( 128 GB max ) che può essere come sempre DDR3 U-DIMM ( pc standard – memorie unbuffered ) o R-DIMM ( server – memoria registered ) con e senza controllo di parità (ECC) abbiamo il supporto ai processori con socket LGA 2011.
Precisamente  Xeon E5 v1 (Sandy-Bridge) e Xeon E5 v2 (Ivi Bridge), Xeon 1600 e Core i7 (sandy Bridge-E) che possono essere facilmente trovati di seconda mano a basso costo. 


La X79-P3 presenta inoltre:

  • ben 3 slot PCI-e x16, 1 slot PCI-e x4 e 1 slot PCI-e x1.
  • connettore NVME con supporto al PCI-e x4 che consente il boot diretto ad alta velocità.
  • 4 USB 3.0
  • modalità di sospensione pienamente funzionante in Windows 10
  • 7.1 audio ( ALC892)
  • Status Code su led display a due caratteri ( video in basso ) .
  • nota di colore abbiamo con un Ambient led rossa sulla sinistra una striscia led con effetto fade ( secondo video sotto).

Il chipset di queste schede è, in genere, il chipset X79 nella versione arancio e C602 nella versione con connettori verdi ( versione in esame ).

Per quanto riguarda il connettore NVME va evidenziata una posizione non proprio felice. Infatti se si usa come “game machine” risulta troppo vicino allo slot per la scheda video. Questo comporta che non può essere utilizzato un NVME con dissipatore. Inoltre l’accesso alla NVME richiede la rimozione obligatoria della scheda video.
Ovviamente si può utilizzando un adattatore e montare NVME su uno slot x16 come si intravede nel video sottostante . La velocità del disco sempre di tutto rispetto. In questo video con gli status code si intravede sul secondo slot PCI-e x16 il disco NVME Sabrent Rocket su adapter NVME MFHK (Adattatore NVME NFHK e Intel SSD 660p in Linux )

CONTRO:
Seppur ben confezionata non si può non evidenziare che oramai tutte queste schede vengono spesso fornite senza manuali e senza disco driver.
Trattandosi comunque di una tecnologia con qualche annetto alle spalle in genere sia Windows che Linux riconoscono tutto senza problemi e possibile comunque anche installare driver specifici per Windows. In fondo al post alcuni link eventualmente utilizzabili.

Anche se manca il manuale i vari componenti e connettori sono facilmente individuabili nello schematico sopra riportato.

Questa la versione con connettori arancio la prima rilasciata con il logo Jingsha in evidenza. La versione con connettori in verde non evidenzia particolari differenze a libello di piastra madre. Come già evidenziato il chipset può variare da X79 chipset per desktop C602 per server.

La scheda madre x79 in oggetto, ha stampato sulla piastra X79-P3 v: 1.0.
Da un punto di vista estetico ricorda un po’ la Huananzhi X79 Deluxe è probabile che sia realizzata negli stessi stabilimenti. Però dal lato pratico ci sono importanti differenze inoltre ed è più economica.

Sospensione

Perchè la sospensione in Windows 10 si attivi correttamente conviene impostare a livello di Bios “ACPI sleep state parameter” su “S3 only”.

bios-300x163

In generale nelle motherboard X79 cinesi qualora la sospensione dia problemi conviene controllare che tastiera e mouse non siano collegate a connettori USB 3.0.  Conviene in questi casi utilizzare i connettori USB 2.0 per tastiera e mouse.

Sensori temperatura

Ecco finalmente una X79 cinese con il sensore per la temperatura della motherboard nativamente funzionante.

A voler essere proprio “precisini” dopo ibernazione il sensore della MB potrebbe non riportare il valore correttamente.

Window 10 e Jinghsa X79-P3

Di seguito alcuni report con la scheda la X79-P3 e Windows 10.
Di seguito i dati di test con processore Xeon E5-2630L V2, disco Rocket NVME Sabrent da 256 GB e una scheda grafica XFX RX 580 con 8 GB.

Scheda sotto stress Con OCCT si nota la Cpu al 100% e nessun errore rilevato

X79-P3 sotto stress con OCCT V.5.5.3

Di seguito le performance CrystalDiskMark del NVME Sabrent Rocket da 256GB installato sul secondo connettore PCI x16

Sabrent Rocket 256GB – DiskMark

Linux e Jingsha X79-P3

Debian

L’installazione con Debian 10  non evidenzia problemi e l’unità NVME è ben riconosciuta come disco di avvio.

La scheda madre x79 in oggetto, ha stampato sulla piastra X79-P3 v: 1.0.

Chipset riconosciuto

lshw | grep chipset
product: C600/X79 series chipset PCI Express Virtual Root Port
....

CPU-X portable – CPU-Z per linux ( quasi )

Phoronix benchmark

Test sommario con phoronix Unigine Heaven v4.0.
Il risultato è migliorabile anche perchè il test è stato avviato con altre applicazioni attive.

phoronix-test-suite run unigine-heaven
X79-P3 Phoronix Unigine-Heaven

Breve video con Unigine-Heaven v.4.0. Modalità windows.

Avvio del test con

phoronix-test-suite run unigine-heaven

Per quanto attiene ai consumi ovviamente si passa da 85 Watt 225- 250 watt

Linux disco SSD NVME

In Debian 10 testing la velocità del disco SSD NVME è in linea con quanto registrato da CristalDiskMark in Windows 10

Dettagli della configurazione di test:

Dettagli del sistema testato.

Il sistema è stato assemblato utilizzando hardware usato o già a disposizione. Nuova la sola mortherboard.

  • Motherboard x79-P3 V.1.0 LGA 2011 ( circa 83 Euro Amazon )
  • CPU: Intel Xeon E5-2630L V26 core CPU ( usato )
    Dissipatore : ARCTIC Alpine 20 CO
  • RAM: 32GB DDR3 1333 R-DIMM ECC Samsung
  • Scheda Video XFX AMD RX580 8GB
  • SSD NVME Sabrent Rocket 256GB
  • Sistema Operativo: Debian 10 testing
  • Alimentatore da 460 Watt
  • Nessun overclock

Dettagli del sistema grazie ad inxi

# inxi -Fxz
Specifiche del sistema basato sulla X79-P3 utilizzando inxi

System information via phoronix suite

# phoronix-test-suite system-info

I vari tipi di memoria sono descritti sinteticamente nel post:  Memorie DIMM SDRAM DDR: U-DIMM, U-DIMM ECC, R-DIMM, R-DIMM ECC.

Come già evidenziato nessun problema nell’installazione di Debian se non la necessità di installare i soliti driver non free per la scheda di rete  firmware-realtek_0.43_all.deb.  Ubuntu non dovrebbe richiedere neppure questo mettendo da subito a disposizione anche i driver non free.

Caratteristiche della scheda:

  • Chipset: C602/X79 
    Product Name: X79-P3
  • Cpu:  Xeon E5 1600 e 2600 V1 e V2 , core i7 Sandy Bridge-E
  • BIOS: American Megatrend v 4.6.5  data 10/29/2019
  • Memory4 x 240pin DDR3 1333/1600/1866 , quattro canali, capacità massima dichiarata 64 GB
  • PCI Express:
    • 3 x PCI Express x 16 supporta schede grafiche PCI 3.0,
    • 1 x PCI Express  x  4
    • 1 x PCI Express  x  1
  • LAN:  RTL 8111el   Realteck 10/100/1000 LAN
  • SATA:
    • 1 x NVME ( PCI-e x4 @3.0)
    • 2 x SATA 3.0
    • 4 x SATA 2.0
  • Audio: Realteck ALC6892 7.1 Channel
  • USB: 4 x USB 3.0 ( + su chassis ) ,  4 x USB 2.0 ( + remote su chassis)
  • 1 x CPU Fan ( 4pin ) , 1 x case fans
  • 1 x RS232
  • I/O connectors:
    • 1 Ps/ 2  Keyboard
    • 1 Ps/2 Mouse
    • 1 RJ45  Giga LAN Realteck
    • 4 x USB 3.0
    • 2 x USB 2.0
    • audio:  input/output/mic
    • 7.1 Channel Audio
    • Ovviamente mancano connettori per display
  • Dimensioni: 305 mm x 220mm ATX
  • Brand: Non indicato

Processori supportati

Elenco parziale da aggiornare …

Processori: i7 Core

i7 3820,  i7 3930K,  i7 3960x,  i7 3970x, i7 4820K, i7 4930k, i7 4960x e altri

Processori: Intel Xeon

Xeon v1 ( Sandy Bridge ) e Xeon v2 ( Ivi Bridge )  E5-16xx, E5-26xx, E5-46xx

Elenco esemplificativo di processori Xeon supportati :

 Xeon V.1Xeon V.2
 Xeon E5-1620Xeon E5-1620 v2
 Xeon E5-1650Xeon E5-1650 v2
 Xeon E5-1660Xeon E5-1660 v2
Xeon E5-1680Xeon E5-1680 v2
 Xeon E5-2603 v2
 Xeon E5-2620Xeon E5-2620 v2
 Xeon E5-2628L v2 (basso consumo)
Xeon E5 2630Xeon E5-2630 v2
Xeon E5-2630L ( basso consumo )Xeon E5-2630L v2
 Xeon E5-2637 v2
Xeon E5-2640Xeon E5-2640 v2
Xeon E5-2643Xeon E5-2643 v2
 Xeon E5-2648L v2 (basso consumo)
Xeon E5 2650Xeon E5-2650 v2
Xeon E5 2658 ( usato per il test ) Xeon E5-2658 v2
 Xeon E5-2660Xeon E5-2660 v2
 Xeon E5-2667Xeon E5-2667 v2
 Xeon E5-2670Xeon E5-2670 v2
 Xeon E5-2680Xeon E5-2680 v2
Xeon E5-2687W 
 Xeon E5-2690 v2
 Xeon E5-2695 v2
 Xeon E5-2697 v2
  
Xeon E5-4603 
Xeon E5-4616 
Xeon E5-4640 
Xeon E5-4650 
Xeon E5-4616 

Xeon E5-2630 V2

La cpu Xeon E5-2630L è una cpu a 6 core 12 thread di discreta potenza con consumi come riportato tutto sommato contenuti.

Esempio di test phoronic

Nel corso del test phoronic Smallpt   i consumi massimi del pc sono stati 140 W .  Consumi in idle circa85W.   Nmon evidenzia come tutte le unità di calcolo della cpu XEON siano al 100% nel corso del test.

# phoronix-test-suite benchmark smallpt

Molte sono le CPU Xeon E5-xxxx v1 e v2 rilasciate e che conseguentemente si possono acquistare usate in rete.
Per un computer versatile un processore interessante è senz’altro E5-2650 V2 8 core 95Watt ( 50 euro ) .
Per un computer da gioco privilegiare le cpu con elevate performance per Single Thread praticamente quella con più alta frequenza e magari che supporti l’overclock E5-1620 .
Per un home server vale la pena considerare anche i consumi le versioni a basso consumo marcate L non sono molte. Il TDPdi  65W le rende  decisamente interessanti. Per confrontare le prestazioni in base ai Watt spesi il sito cpubenchmark ha un interessante tabella riepilogativa
https://www.cpubenchmark.net/CPU_mega_page.html

Nell’elenco le CPU sono ordinate per Power performance

Risorse:

Adattori USB type C femmina e USB 3.0 maschio per Hub USB type C multifunzione – velocità a 5 Gbps

Orami si possono acquistare a prezzi interessanti diversi Hub tipo C multifunzione che oltre a porte Usb 3.0, presentano lettori SD e TF, porta Ethernet, HDMI 4K e porta di ricarica.
Questi dispositivi sono particolarmente utili quando si utilizzano ultrabook con poche porte o MacBook.

Per poterli utilizzare anche come hub per porte USB 3.0 è necessario dotarsi di un adattore specifico.

Type-C female
USB3.0 male

L’adattore avrà porta USB type C di tipo femmina e una porta USB 3.0 di tipo maschio.

Adattatori USB type C femmina e USB 3.0 maschio

Purtroppo per la struttura di questi adattatori la porta femmina consente di ottenere la velocità di 5 Gbit/s USB 3.0 solo su un lato mentre l’altro lato consente la sola velocità USB 2.0 480Mbps. Del resto USB Type-C (USB-C) è uno standard di connettori ed è compatibile con le versioni USB 3.1, 3.0 e anche 2.0 . Di fatto il Tipo-C è una sostituzione dei precedenti standard Tipo-A e Tipo-B.

Nel grafico l’adattatore collegato con il lato USB-C ottimale. La velocità di lettura e scrittura di una chiavetta Samsung Muf USB 3.0 da 128GB risulta di tipo massimale.

Benchmark Lettura Scrittura su pendrive samsung 128GB Connettore Hub lato 3.1

Se si ruota il cavo Type C del hub di 180° gradi la velocità passa a USB 2.0 con un degrado consistente delle prestazioni.

rotazione Type C di 180°

Come si può vedere dal benchmark le prestazioni in lettura e scrittura della pendrive Samsung 128 diventano proprio quelle di una classica chiavetta USB 2.0.

Benchmark Lettura Scrittura su pendrive samsung 128GB Connettore Hub lato 2.0

In questo caso l’adattore Type C female – USB 3.0 male si comporta come l’adattore Tipo-C femmina e USB 2.0 maschio in basso. Questo adattatore Type-C risulta essere anche decisamente più contenuto in dimensioni e più economico.

Adapter USB C Fem. – USB 2.0 Male

L’hub multifunzione nelle immagini è un iHarper6in1.
Lo stesso comportamento si ottiene anche con altri hub ad esempio il multifunzione Abask 8in1

Abask hub multifuzione 8 in 1

Benchmark lettura scrittura della pen Samsung 128GB con lato Type-C femmina connettore del hub multifuzione Abask 8in1.

Hub Type-C 8in1  con HDMI 4K, Porta Ethernet RJ45, 3 Porte USB 3.0, Lettori SD e TF, Porta di Ricarica PD da 100W

Benchmark Lettura Scrittura su pendrive samsung 128GB – Connettore Hub Abask lato 3.1

Rotazione di 180° gradi del connettore Type-C del hub 8in1 e passaggio alla velocità USB 2.0. Con drastico degrado delle prestazioni che scendono a 480 Mbps

Benchmark Lettura Scrittura su pendrive samsung 128GB – Connettore Hub Abask lato 2.0

Un ultimo test con un Hub Type-C BCMaster. Un semplice Hub con 4 porte 3.0 stesso risultato dei benchmark

Velocità ottimale 5Gbps

Rotazione del connettore e velocità a 480Mbps

Connettore USB

Di seguito caratteristiche tecniche, piedinature, dei connettori USB 1.0, USB 2.0, USB 3.0, USB 3.1, USB type C.

https://de.wikipedia.org/wiki/Universal_Serial_Bus

Nome Versione Velocità
Low SpeedUSB 1.00,15 MB/s
Full SpeedUSB 1.01 MB/s
Hi-SpeedUSB 2.040 MB/s
SuperSpeedUSB 3.0
(USB 3.1 Gen 1)
300 MB/s
SuperSpeed +USB 3.1
(USB 3.1 Gen 2)
900 MB/s
USB 3.2
(USB 3.2 Gen 2×2)
1.800 MB/s
Versione Tensione Amperaggio Potenza
Nominale Ammissibile max. max.
USB 1.0 / 1.1
(Low-Powered-Port)
5 V 4,40–5,25 V 0,1 A 000,5 W
USB 2.0
(High-Powered-Port)
4,75–5,25 V 0,5 A 002,5 W
USB 3.0 / 3.1 4,45–5,25 V 0,9 A 004,5 W
USB-BC 1.2
(USB Battery Charging)
1,5 A 007,5 W
USB Type C 3,0 A 015,0 W
USB-PD
(USB Power Delivery)
5, 12 oder 20 V 5,0 A 100,0 W

Dettagli piedinatura connettore USB 3.0

Piedinatura del connettore USB 3.0 Standard-B e USB 3.0 Powered-B

http://www.thesoundmaster.it/pinouts/usb.php

Piedinatura del connettore USB Type C

https://fr.wikipedia.org/wiki/USB_Type-C

USB Type-C pinout.svg

Risultati immagini per connettore USB type C

Evoluzione dei Connettori USB

da PC Professionale

OTG USB On The Go

In condizioni classiche il collegamento USB vede una periferica agire da master/host il computer e la periferica collegata stampante, chiavetta, … da peripheral/slave. In questi casi il master ha il pieno controllo e governa lo slave. Con l’introduzione dell’USB OTG lo scenario è cambiato non esiste più l’esigenza di differenziare i ruoli fissi di master e slave senza l’esigenza di driver specifici.

Più in dettaglio l’USB On The Go (OTG) fa si che un “cavo” con queste specifiche consenta ad una periferica di agire sia da (1) host, cioè da master ( ad esempio un cellulare legge una memoria esterna ) che da (2) peripheral da slave cioè il cellulare si presenta come una memoria se collegato ad un computer esterno. Quindi banalizzando il cavo OTG USB “On The GO” consente di ampliare le funzionalità di connessione di un dispositivo con connettore USB che così può interagire con una molteplicità di periferiche.

Qualsiasi terminale dotato di porta Type C supporta la tecnologia OTG autoalimentata. Praticamente in questo modo uno dispositivo come una smartphone puo agire da mini-computer.

Gli hub usb tradizionali in genere non supportano la modalità OTG e accettano solo dispositivi slave/peripheral slave.

Esempio


Qui se consideriamo una chiavetta USB dual con due connettori: uno micro USB e uno standard USB A 3.0. Per collegarla ad uno smartphone con un connettore type C standard USB 2.0 ( 480Mbit/sec) possiamo utilizzare un cavo USB con connettore di type C da un lato e USB A femmina dall’altro. Se il cavo è OTG lo smartphone avrà la funzionalità di leggere la chiavetta. Ma anche la possibilità, lo smartphone, di presentarsi come una memoria di massa come se fosse una chiavetta verso un computer . (Cioè grazie al cavo OTG potrà svolgere sia la funzione di master che di slave )

Risorse: